Da sempre il laboratorio per eccellenza dell’Istituto agrario “Domenico Sartor” è l’azienda agraria che consente agli allievi di seguire il ciclo produttivo delle diverse colture praticate, sia erbacee che arboree, e degli allevamenti. L’azienda, oltre ad essere una formidabile fonte di osservazione, consente di raccogliere dati tecnici ed economici, di impostare lavori di sperimentazione, aspetti questi fondamentali ai fini dell’acquisizione delle competenze professionali previste dal curricolo.
Inoltre la partecipazione degli allievi alle attività pratiche risulta essere un momento fondamentale per lo sviluppo delle capacità operative professionali, elemento irrinunciabile dell’istruzione agraria, sia tecnica che professionale.
Gli obiettivi legati alla gestione dell’azienda agraria pertanto sono così riassunti:
la conduzione con criteri di rendimento economico, che prevedono efficacia, efficienza ed economicità;
la gestione dei processi di produzione basata sulla sostenibilità ambientale, sulla conservazione e valorizzazione della biodiversità ed, ove possibile, sulla filiera corta;
la capacità di soddisfare le esigenze pratico-dimostrative delle esercitazioni agrarie;
essere un supporto al reperimento dei dati tecnico-economici all’insegnamento delle materie professionali.
Struttura dell’azienda
L’azienda agraria, nel suo insieme comprende due entità, entrambe annesse alle sedi di Castelfranco Veneto (sede centrale) e di Montebelluna. Produce cereali autunno-vernini ed estivi, soia, foraggere, frutta, ortaggi, piante da fiore e da orto.
Presso l’azienda agraria si coltiva ai fini sia produttivi che conservativi il Mais Biancoperla che è un Presidio Slow Food la cui sede è quella dell’Istituto Agrario.
L’azienda di Castelfranco Veneto dispone di una superficie catastale di 22 ettari, di proprietà del Comune, ed ha la seguente destinazione produttiva:
Seminativi 9.00 Ha
Prati 3.30 Ha
Vigneti didattico-sperimentale 0,56 Ha
Frutteti (3) 0,59 Ha
Orto di pieno campo 0,85 Ha
Siepi e boschi 2,30 Ha
Fasce tampone 0,30 Ha
Serre fisse 0,07 Ha
Tunnel freddi 0,09 Ha
Superficie per allevamenti 0,53 Ha
Ripartizione colturale
Grano Duro 2.500 mq
Farro 4.000 mq
Orzo 1.500 mq
Mais Bianco Perla 8.000 mq
Mais Maranello 2.000 mq
Orto 3.600 mq
Vigneto resistente 2.400 mq
Frutteto resistente 3500 mq
Frutteto 5.500 Interspecie produzione integrata
Grano tenero e orzo – prove varietali 12.000 mq Soia di II raccolto Piano di rotazione e buona pratica agricola
Grano tenero 16.000 Soia II raccolto Piano di rotazione e buona pratica agricola
Mais ibrido 23.000 Piano di rotazione e buona pratica agricola
Mais ibridi – prove varietali ed agronomiche 14.000 Piano di rotazione e buona pratica agricola Soia 12.500 mq Piano di rotazione e buona pratica agricola
Prato 33.000 mq Piano di rotazione e buona pratica agricola
Orto convenzionale 4.000 Piano di rotazione e buona pratica agricola
Nell’area a sud della serra in vetro trovano spazio i recinti con gli allevamenti: vengono allevate 7 razze avicole tradizionali venete di tacchini, polli, faraone tenute in conservazione poiché presso l’azienda agraria è operativo uno dei Centri regionali per la Conservazione delle Razze Avicole Venete in purezza.
Presso l’allevamento dell’azienda vengono allevati inoltre alcuni esemplari di galline di razza Padovana e Polverara, di oche e di anatre. Sono allevati anche alcuni esemplari di capre, pecore e di equini.
Vi è un piccolo allevamento all’aperto di suini destinati alla macellazione le cui carni vengono trasformate in insaccati presso il laboratorio agroalimentare dell’Istituto.
Azienda come laboratorio per osservazioni, raccolta dati ed esercitazioni.
Il curricolo di tutti i percorsi di studi dell’istituto prevede l’utilizzo dell’azienda agraria da parte degli allievi.
Nella predisposizione dell’orario settimanale delle lezioni si ha cura di distribuire le esercitazioni delle diverse classi cercando di evitare sovrapposizioni per dar modo agli allievi di essere seguiti in maniera puntuale oltre che dai docenti anche dagli assistenti tecnici e di poter svolgere le esercitazioni in sicurezza.
Le classi che accedono all’azienda per il maggior numero di ore sono quelle del corso di Istruzione Formazione professionale con una media di 6/7 ore a settimana di attività pratiche.
Le classi del corso professionale quinquennale vi accedono per almeno4 ore alla settimana nel corso del biennio, nel secondo biennio e nell’ultimo anno le esercitazioni sono legate agli argomenti teorici svolti in classe nelle discipline tecniche, l’accesso è maggiormente concentrato nel periodo delle potature invernali e per svolgere le attività legate alle colture orticole e alla floricoltura.
Le classi del corso tecnico infine, hanno un primo approccio laboratoriale nell’azienda agraria nel secondo anno. Nel corso del triennio le esercitazioni si svolgono con la stessa regolarità del corso professionale.
Obiettivo dell’istituto è quello di potenziare l’utilizzo dell’azienda da parte degli allievi in modo da intensificare le attività pratiche nel corso del triennio, incrementare l’utilizzo dei dati tecnici ed economici dell’azienda, coinvolgere gli allievi in attività di sperimentazione.
Azienda come laboratorio per l’inclusione.
L’azienda risulta essere un laboratorio particolarmente importante per gli allievi diversamente abili che trovano nelle attività pratiche una modalità importante per migliorare la propria autonomia, la motricità globale e fine, la capacità di osservare, di organizzare il proprio lavoro con l’aiuto di un tutor scolastico coadiuvato dall’operatore aziendale.
Esperienze condotte fino ad ora hanno previsto la realizzazione di un piccolo orto coltivato interamente dagli allievi che hanno seguito tutte le fasi della coltivazione, dalla preparazione del terreno, alla semina, alla raccolta, al confezionamento ed alla vendita, consentendo il coinvolgimento di molte discipline. Per alcuni prodotti è prevista oltre alla produzione in campo la trasformazione nel laboratorio di trasformazioni agroalimentari. L’attività impostata in questo modo consente la realizzazione di una UdA che ha come fulcro l’azienda agraria e la filiera agroalimentare.
Per alcuni allievi che in particolare hanno scarsa autonomia o problemi di relazione, l’azienda dell’istituto e il laboratorio di trasformazioni possono essere la sede per lo svolgimento dellASL, diventando una vera e propria palestra per consentire un processo di crescita personale e per favorire l’avviamento al mondo del lavoro o ad altre strutture di accoglienza protetta.
Obiettivo dell’istituto è quello di potenziare queste attività per favorire l’integrazione e superare le difficoltà individuali legate a disabilità.
Questa struttura non ha solo uno scopo didattico – dimostrativo, ma prevede di realizzare prodotti destinati alla vendita, per incrementare i proventi derivanti dall’azienda agraria.
Le attività previste sono:
insacchettamento farine
smielatura e produzione di vasetti di miele
produzione di confetture, gelatine, marmellate
produzione di verdure in agrodolce
produzione di succhi di frutta
confezionamento di cesti coi prodotti dell’azienda soprattutto in occasione delle festività
produzione di salumi insaccati
È presente inoltre un impianto di microbirrificazione a scopo didattico.
Il laboratorio di trasformazioni – caseificazione è dotato di una caldaia, con riscaldamento autonomo a gasolio, della capacità di 150 litri e della relativa attrezzatura necessaria alle lavorazioni. Ogni due settimane vengono trasformati mediamente 100 kg di latte, proveniente prevalentemente da aziende degli allievi, per la produzione di caciottine fresche e di ricotta con la partecipazione prioritaria delle classi 3^ e 4^ della sede associata di Montebelluna. Il laboratorio viene utilizzato anche dalle classi della Sede Centrale con diversa frequenza. Si effettuano pure dimostrazioni per scolaresche esterne delle scuole primarie e secondarie del territorio.
L’istituto agrario “D. Sartor” collabora con ExtendaVitis e la cooperativa “Spazio”, per la realizzazione di alcune attività sperimentali.
Dal 2014 vengono svolte delle prove per caratterizzare in pieno campo delle nuove varietà di frumento, orzo e mais. La cooperativa “Spazio” fornisce gratuitamente il seme delle varietà oggetto di valutazione. L’istituto agrario invece mette e disposizione le superfici necessarie e realizza con i propri studenti, i rilievi morfo-fisiologici necessari alla caratterizzazione. I risultati delle prime due annate di sperimentazione (produttività, suscettibilità a malattie etc.) sono stati pubblicizzati durante delle giornate di divulgazione appositamente organizzate.
ExtendaVitis collabora con l’istituto per la gestione del vigneto sperimentale biologico realizzato nel 2014. Il vigneto è stato realizzato con delle varietà selezionate dall’Università di Friburgo e di Udine e risultano tolleranti alla peronospora e all’oidio. L’utilizzo di tali varietà può contribuire concretamente alla riduzione dei numerosi interventi fitosanitari normalmente necessaria alla protezione della vite.
Queste varietà sono state oggetto di valutazioni morfo-fisiologiche (epoche di fioritura, carico di gemme etc.) e produttive (quantità di uva prodotta, microvinificazioni per valutarne le caratteristiche organolettiche) alle quali hanno attivamente collaborato degli studenti impegnati durante tutto il periodo estivo.
L’istituto ha attuato le azioni previste dalle misure specifiche della “Rete Regionale della Biodiversità” (Misura 214/H), coordinando e attuando, prima il programma BIADF (con gli Istituti Agrari di Padova e di Feltre, nel triennio 2009/2011) e aderendo poi al Progetto BIONET (nel biennio 2013/2014).
Attraverso questi progetti è stato possibile proseguire l’attività di conservazione e caratterizzazione di alcune razze avicole venete e cereali tipici, soggetti ad erosione genetica e quindi in pericolo di estinzione.
Le azioni a favore della biodiversità avicola operano sui fronti della conservazione e della caratterizzazione prevedendo:
La conservazione attraverso la riproduzione in purezza e allevamento in situ di 7 razze autoctone di:
Pollo: Robusta Lionata, Robusta Maculata, Ermellinata di Rovigo, Pépoi;
Tacchino: Tacchino Comune Bronzato, Tacchino Ermellinato di Rovigo;
Faraona: Faraona Camosciata.
La caratterizzazione che comprende l’insieme delle operazioni che producono informazioni sulle singole specie/razze, tali da approfondire la conoscenza e valorizzarne l’identità genetica e zoologica, la morfologia, le attitudini produttive, la valenza storico-rurale per il territorio e quella gastronomica come potenziale prodotto tipico.
Per quanto riguarda i cereali le azioni di conservazione e di caratterizzazione hanno coinvolto il mais Biancoperla, il frumento “Piave” e il farro Monococco prevedendo:
La conservazione attraverso la coltivazione in purezza delle specie/varietà coinvolte, applicando specifici protocolli condivisi fra i partner del progetto;
La caratterizzazione che ha coinvolto solamente il mais Biancoperla attraverso la misurazione di una serie di parametri morfo-fisiologici (altezza della pianta, data di fioritura, produttività delle spighe, ecc.) e indagini genetiche (a cura dell’Università d Padova) al fine di identificare le caratteristiche tipiche della varietà Biancoperla. Queste attività hanno consentito l’elaborazione di un piano di conservazione consapevole, evitando fenomeni erosione e di deriva genetica per arrivare alla selezione di una varietà con caratteristiche note da poter iscrivere al registro delle varietà da conservazione in base alle direttive comunitarie in materia.
PVsensing è un progetto di precision farming che ha come obiettivo generale la validazione in campo di un modello innovativo che preveda con precisione le infezioni da “Plasmopora Viticola” (agente della peronospora), il principale patogeno che affligge le colture viticole venete.
Il modello previsionale si basa su dati ambientali e climatici che vengono raccolti dal campo tramite sensoristica specializzata (apposita capannina meteo) ed è sviluppato da CET con la collaborazione di figure esperte del settore agronomico e biologico. Concretamente, esso consiste in un algoritmo che elabora automaticamente i parametri rilevati dai sensori e, in base anche alle previsioni meteo, fornisce come output un indice di rischio dell’infezione.
Il viticoltore, grazie all’integrazione di tale modello nel software DSS1 “Aurora Web” di CET, otterrà con elevata affidabilità informazioni fondamentali per l’ottimizzazione degli interventi fitosanitari, inclusi consigli operativi sui trattamenti da effettuare.
Il progetto è rivolto agli allievi frequentanti la classe 3^FP e ha lo scopo di fornire alcuni elementi di conoscenza generale sul motore in particolare approfondendo i principi su cui si basa il funzionamento di un motore semplice a quattro tempi. Le discipline principalmente coinvolte sono Agronomia e meccanica agraria e Matematica
Il progetto svolto in collaborazione con personale specializzato esterno, ha questi obiettivi:
Al termine dell’attività è prevista una valutazione finale per verificare il livello delle abilità e conoscenze acquisite, valorizzando anche le competenze che i singoli allievi potrebbero aver acquisito in modo non formale in ambiente extrascolastico.
Sperimentazione di metodologie e strategie didattiche innovative come cooperative learning, flippedclassroom, teal, debate, jigsaw, metodologie laboratoriali, prevedendo: