È comune in Italia, anche spontanea al disotto dei 1000 metri di altitudine. Ha un aroma piacevole, non eccessivamente spiccato e viene utilizzata per aromatizzare la grappa. I semi insieme alle foglie di menta vengono usati per aromatizzare la carne di selvaggina.
FOGLIE
È una pianta perenne a fusti ramificati, di 80 cm di altezza, con foglie glauche, dal colore verde-azzurro.
FIORI E FRUTTI
Presenta fiori gialli, con il fiore centrale pentamero e gli altri tetrameri. Il frutto è una capsula subglobosa. Predilige i terreni aridi e pietrosi.
USI
La Ruta graveolens viene utilizzata come aromatizzante e viene tradizionalmente impiegata per aromatizzare liquori e grappe.
Come digestivo, per prevenire l’aria nella pancia e gli spasmi intestinali perchè stimola l’attività gastrica e contrasta la fermentazione.
In cucina la Ruta graveolens si può utilizzare anche in cucina. In piccole quantità, nelle insalate (foglie fresche) o per aromatizzare olio, aceto o piatti di carne. L’infuso di semi di ruta e menta viene utilizzato per marinare la selvaggina prima della cottura.
In casa, per tenere lontano i topi, si possono sistemare dei rametti di ruta fresca nei luoghi dove si sospetta la presenza. L’aroma che emana è sgradito ai roditori ma anche alle zanzare, per questo si coltiva nei giardini.
CURIOSITA’ DALLA TRADIZIONE
Fin dai tempi della grecia antica la Ruta graveolens è stata utilizzata come fitoterapico: per rinforzare la vista, come abortivo e per stimolare le mestruazioni. Si narra che Leonardo la utilizzasse per gli occhi, attribuendo alla piante le sue capacità visive. Veniva considerata l’erba in grado di scacciare la paura ma anche il contagio dalla peste. In Lombardia viene chiamata midigù e ruda in veneto.