È un albero spontaneo in Veneto, ma prevalentemente nell’area collinare e pedemontana poiché è specie mediterranea che teme i climi più freddi. Predilige terreni magri e posizioni luminose. È ampiamente coltivato nei giardini, nei cortili delle case coloniche, nelle siepi di campagna.
FOGLIE
Latifoglie, non-sempreverdi, semplici, non-opposte, ovali-lanceolate (cm 1,0-1,5 x 1,5-5,0), non-intere (seghettate), verdi sopra
e verdi-grigiastre sotto, con picciolo di 1 cm circa.
N.B. Le foglie sono lungamente appuntite e spesso un po’ asimmetriche alla base (non sono però le uniche con questi caratteri).
FIORI E FRUTTI
Possono essere sia ermafroditi (stami e pistilli assieme) o unisessuali (in questo caso, sulla stessa pianta).
Il frutto è rotondo (diametro 1 cm circa), carnoso, bruno-nerastro, lungamente penzolante. Matura in estate.
Confusione.
Se c’è il frutto, solo con specie congeneri (vedi sotto). Le sole foglie, ad uno sguardo frettoloso, con diverse altre non-sempreverdi semplici non-opposte non-intere.
ALTRI CONGENERI
Il Bagolaro è l’unica specie del genere Celtis che sia spontanea in Veneto. È bene però sapere che si tratta di un genere ricco di ben 80 specie, alcune delle quali si possono trovare nei giardini antichi e nel verde pubblico. La più frequente è Celtis occidentalis, originaria del Nord America, distinguibile bene per il tronco con rughe verticali (è grigio liscio nel Bagolaro).
N.B.Un buon carattere distintivo di questo genere (che, difronte ad un albero, permette di ipotizzare “potrebbe appartenere al genere Celtis”) è il tipico frutto carnoso penzolante con lungo picciolo (con lievi varianti sul colore, diametro ecc.).
Descrizioni tratte da “Piccola guida per riconoscere 50 alberi del Veneto” di Giuseppe Busnardo pubblicata da Veneto Agricoltura