È un albero spontaneo in Veneto con diffusione tra pianura e collina. Ha bisogno di terreni profondi, freschi e fertili. Era uno degli alberi costruttori delle antiche foreste di pianura (con Carpino bianco ed altri). Di queste rimangono pochi relitti più o meno alterati. Relativamente più diffusi sono i querceti con Farnia in area collinare (Fagarè di Cornuda, ad esempio). Molto usata nei giardini antichi. Legno ottimo per costruzioni e combustibile.
FOGLIE
Latifoglie, non-sempreverdi, semplici, non-opposte, ovate (cm 3-4 x 8-15), non intere (lobate), verdi sopra e sotto, con picciolo cortissimo (0,3-0,8 cm), non peloso, che si incunea tra due orecchiette basali della foglia.
FIORI E FRUTTI
Fiori maschili e femminili sulla stessa pianta ma separati su tratti diversi del ramo. I fiori maschili sono riuniti in infiorescenze diradate penzolanti. La produzione del polline avviene ad aprile-maggio. I fiori femminili, riuniti a due-quattro, posseggono un picciolo di 2-4 cm. La ghianda, perciò, è anch’essa portata da un peduncolo ben visibile (importante carattere distintivo).
Descrizioni tratte da “Piccola guida per riconoscere 50 alberi del Veneto” di Giuseppe Busnardo pubblicata da Veneto Agricoltura